Sicilia. Precari degli Enti in dissesto: la Resais per loro non si applica perchè Roma boccia la norma della finanziaria regionale. Serve concorso pubblico


 PALERMO – I precari  dei Comuni e delle ex Province in dissesto non possono sperare più nella loro sistemazione. Il Consiglio dei Ministri a Reggio Calabria ha impugnato l’art. 23 della norma Finanziaria regionale del 2019  che consentiva il transito di questi lavoratori in Resais, con contratto a tempo indeterminato.

Tutti i precari degli enti in dissesto avrebbero potuto fare richiesta, entro giugno, per passare alla detta società partecipata  per l’assunzione, ma il governo nazionale ha negato tale eventualità per il principio del pubblico concorso per entrare alla Regione.

Una doccia fredda per i contrattisti a tempo determinato degli enti locali in difficoltà economiche, che non sanno più quale sarà la loro sorte nel breve periodo.

Il Governo nazionale ha impugnato altre norme.  L’assessore regionale della Funzione pubblica degli Enti locali, Bernardette Grasso, e il leader siciliano dei grillini, Giancarlo Cancelleri, l’altro ieri avevano dimostrato il loro entusiasmo per  il disco verde concesso all’articolo 22 della Finanziaria regionale 2019, che dava il via libera, senza più dubbi interpretativi, all’assunzione di migliaia di precari degli enti locali senza problemi economici. Per gli altri comuni in difficoltà economiche ora bisognerà trovare un’altra soluzione urgente proprio a causa della Resais che doveva fungere da paracadute-sanatoria.
La parola passa dunque di nuovo alla Regione e ancora una volta al Governo nazionale. L’odissea dei precari siciliani purtroppo non è ancora finita dopo 30 anni di attese e disillusioni.

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